Il cristallino

Il cristallino, o lente cristallina che fa parte dell’apparato diottrico dell’occhio, è un organo a forma di lente biconvessa ed a contorno circolare, situato dietro l’iride e davanti al corpo vitreo. Si affaccia anteriormente nella camera anteriore mentre con la sua parte marginale si discosta gradatamente dall’iride e contribuisce a limitare la camera posteriore. Il polo anteriore è a distanza variabile dal vertice della cornea: in media, la distanza è di 3,5 mm. La faccia posteriore è accolta esattamente nella fossa ialoidea della superficie anteriore del corpo vitreo. Il polo posteriore dista circa 16 mm dalla foveacentrale della retina. L’equatore, situato nel piano del corpo ciliare, è a questo collegato mediante uno speciale apparato sospensore, la zonula ciliare (di Zinn), distando dai processi ciliari 1 mm o più.
In relazione alla sua forma, si considerano due facce: una anteriore ed una posteriore, ambedue convesse, separate da un margine arrotondato detto equatore, situato su un piano parallelo ed anteriore a quello dell’equatore dell’occhio. L’equatore del cristallino presenta lievi intaccature, dipendenti dall’azione delle fibre della zonula. Il punto centrale della faccia anteriore dicesi polo anteriore, quello della faccia posteriore, polo posteriore. L’asse è la linea ideale che congiunge i due poli.

Le due facce del cristallino non sono ugualmente incurvate: l’anteriore è paragonabile ad un ellissoide, la posteriore ad un paraboloide. La faccia anteriore è meno incurvata della posteriore; entrambe sono più incurvate nel bambino e meno nell’anziano. La curvatura delle facce cambia (maggiormente quella anteriore) secondo le condizioni della visione: nell’occhio a riposo o nella visione da lontano sono meno incurvate che durante l’accomodamento per la visione degli oggetti vicini.

In vita, il cristallino è trasparente, incolore ed elastico. Nel feto è molto molle, ma già nel neonato gli strati profondi contengono meno acqua e sono più consistenti dei superficiali; soltanto al 30° anno, però, si può parlare di un corpo interno più consistente (nucleo). Nucleo e strato corticale trapassano insensibilmente l’uno nell’altro e sono in proporzione variabile secondo i soggetti. Nel vecchio, il processo di indurimento finisce con l’interessare tutto l’organo e la lente perde definitivamente la sua plasticità. Alla perdita di acqua è associata una lieve opalescenza, che inizia nel nucleo e diffonde verso l’equatore. La plasticità del cristallino è condizione indispensabile per i cambiamenti di curvatura che si hanno nell’accomodazione; il nucleo è troppo rigido per parteciparvi e, quando si estende agli strati superficiali, l’organo diventa del tutto rigido. Da ciò dipende la presbiopia.

Il cristallino è formato da una capsula, da un epitelio semplice posto sotto la capsula, nella faccia anteriore, e da una massa principale, la sostanza del cristallino.
La capsula del cristallino, o cristalloide, è una membrana perfettamente continua che circonda da ogni lato il cristallino. E’ trasparente, molto elastica e friabile. A scopo topografico, può essere suddivisa in una cristalloide anteriore ed in una posteriore, dove la sua grossezza gradatamente si assottiglia dalla periferia al centro. Globalmente, lo spessore va da 20-25 µm anteriormente ad un minimo di 5 µm posteriormente. Dà inserzione alle fibre della zonula ciliare di Zinn; facendo trazione su queste, si ha il distacco di una lamella superficiale della capsula, che dicesi lamella zonulare o pericapsulare.

L’epitelio del cristallino, posto dietro la faccia profonda della cristalloide anteriore, risulta di uno strato semplice di cellule chiare, di contorno poligonale, unite da ponti citoplasmatici e da cementointercellulare. Nella regione equatoriale, le cellule crescono molto in altezza e si dispongono in file radiali; da questi elementi così modificati, attraverso forme di transizione si passa alle vere e proprie fibre cristalline.

La sostanza del cristallino, che rappresenta la quasi totalità dell’organo, è formata dalle fibre cristalline, cellule epiteliali che hanno subito una particolare evoluzione; sono caratterizzate dalla notevole lunghezza (fino a 8 mm, quelle più superficiali), dalla struttura e dal modo di aggrupparsi. Sono dirette in senso meridiano, dalla parte anteriore a quella posteriore dell’organo. Sono chiare, trasparenti, molli e molto flessibili; il citoplasma è ricchissimo di acqua. Sono unite fra loro da sostanza cementante. A seconda della posizione che occupano, vengono classificate in fondamentali, che formano il grosso strato corticale, intermedie, di transizione, e centrali, che formano il nucleo ed hanno forma prismatica, più corte e sottili delle precedenti.

Con l’ebollizione, l’alcool o altri reattivi è possibile ottenere dal cristallino, particolarmente dai suoi strati corticali, la formazione di lamelle concentriche e sovrapposte, che si separano con facilità l’una dall’altra e che sono state paragonate ai veli di una cipolla; esiste, quindi, un’aderenza più intima fra le fibre poste in un medesimo piano, che hanno la stessa età, essendosi formate nello stesso periodo: sono tanto più giovani quanto più superficiali.
Il cristallino manca di nervi, vasi sanguigni e linfatici. Alla sua nutrizione provvede l’umor acqueo.

Cristallino: misure e proprietà fisiche

– Diametro (mm) 9-10
– Peso (g) 0,2-0,25
– Peso Specifico 1,067
– Raggio di curvatura faccia anteriore a riposo (mm) 10
– Raggio di curvatura faccia anteriore nell’accomodazione (7D) 6
– Raggio di curvatura faccia posteriore a riposo 6
– Raggio di curvatura faccia posteriore nell’accomodazione (7D) 5,5
– Lunghezza dell’asse a riposo (mm) 3,6
– Lunghezza dell’asse nell’accomodazione (7D) 4
– Indice di refrazione
– Nella capsula 1,3599
– Negli strati periferici 1,388
– Negli strati medi 1,4060
– Nel nucleo 1.4107

 

 

Composizione (%)

 

– Acqua 58
– Proteine (in particolarer cristallina e facoaalbumina) 35,9

 

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