L’umor acqueo

L’umor acqueo, che riempie le due camere dell’occhio, è un liquido scorrevole come acqua, trasparente, incolore, senza elementi morfologici o, al più, con qualche raro linfocita.

Umor acqueo: caratteristiche fisico-chimiche

Peso specifico 1,008-1,009
Indice di refrazione 1,337
Acqua (%) 98-98,5
Cloruro di Sodio (%) 1-1,3
Albumine ad altro Tracce
Pressione (mmHg) 14-20

L’umor acqueo si forma per secrezione dall’epitelio dei processi ciliari, forse anche con la partecipazione dell’epitelio dell’iride. Quindi si versa nella camera posteriore e da questa passa, scorrendo fra iride e cristallino, attraverso la pupilla, nella camera anteriore, dove è riassorbito. Il riassorbimento ha luogo principalmente all’angolo dell’iride; qui, sollecitato da una pressione endoculare che normalmente si aggira sui 14-20 mmHg, attraversa un filtro (trabecolato sclerocorneale) e si immette nel canale di Sclemm, dal quale fuoriesce tramite le vene acquose o episclerali, tributarie delle vene ciliari anteriori. Al riassorbimento parteciperebbe anche l’iride, in quanto l’umor acqueo può penetrare, attraverso le cripte che si trovano sulla sua faccia anteriore ed incompletamente rivestite da endotelio, negli interstizi dello stroma irideo e del corpo ciliare e da qui nelle guaine linfatiche perivascolari di venuzze tributarie delle vene vorticose.
L’umor acqueo è uno dei mezzi refrattivi dell’occhio e contribuisce alla nutrizione degli elementi che bagna, particolarmente del cristallino e della cornea.

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